Da una formazione rock classico, giunge gradualmente ad un set up che gli darà maggiore libertà permettendogli di lavorare prevalentemente da solo e al tempo stesso di mantenere costanti collaborazioni con altri artisti.

I suoi ultimi lavori, fortemente influenzati dall’anno trascorso a Berlino tra il 2014 e il 2015, sono dei delicati arrangiamenti di sintetizzatore e voce. Graziosamente fuori dai trend, la musica di Grégoire Fiaux ha qualcosa di nostalgico e fuori dal tempo.

Come Alain Bashung, un artista a cui più si ispira, approccia una varietà di temi con distacco e singolarità. Le sue visioni a proposito di questioni altamente astratte sono in un qualche modo sempre trattate attraverso sensazioni che però vengono consegnate trasversalmente all’ascoltatore sotto forma di enigmi musicali o attraverso giochi di parole. Grégoire canta il mondo da una distante ed ansiosa prospettiva dello spettatore.